PESCARA. Il Movimento 5 stelle torna a chiedere al Comune di salvare il canile di via Raiale e, in particolare, di impugnare il provvedimento di chiusura disposto dalla Asl il 18 settembre scorso. L’amministrazione, con il consigliere di Forza Italia Claudio Croce, si trincera dietro la mancanza di presupposti per una situazione «insanabile sotto tutti i punti di vista».
Il nuovo muro contro muro viene fuori a seguito del documento di lunedì scorso, inviato dalla Asl al Comune, in cui l’azienda sanitaria sottolinea «il perdurare da decenni dell’assenza dell’autorizzazione sanitaria, della cronica mancanza dei suoi requisiti strutturali e di una gestione non corretta del flusso dei cani» da parte del gestore, la Lega del cane. Nella nota, firmata dal direttore facente funzioni Nicola De Luca, si evidenzia anche che «i tempi per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione del canile rifugio sono stati garantiti a suo tempo oltre ogni limite». E, poco più avanti, a proposito dei 15mila euro sufficienti a mettere in regola la struttura, la Asl scrive che «non è in grado di esprimersi sulla congruità o meno delle ipotetiche cifre in euro», rimbalzate durante la commissione Controllo e garanzia. Per il consigliere del M5s Paolo Sola «se il Comune ne avesse l’intenzione, l’ordinanza di chiusura potrebbe essere impugnata e, disponendo l’esecuzione dei lavori, la struttura di via Raiale verrebbe autorizzata per 23 box sui 32 disponibili, consentendole di proseguire la sua attività. Anche la favoletta secondo cui servirebbero in realtà 100mila euro, infatti è una vera e propria strumentalizzazione, perché è la spesa che sarebbe necessaria a recuperare anche la zona del rifugio con i 9 box più compromessi. Zona che, invece, sia la Asl che il tecnico comunale che ha quantificato gli interventi hanno già suggerito di abbandonare e utilizzare solo come area sgambamento aggiuntiva. Nulla, quindi, che comprometterebbe la funzionalità del canile né il rilascio dell’autorizzazione sanitaria».
Secca la risposta della maggioranzache accusa l’opposizione di «distorcere la realtà e il contenuto dei documenti della Asl». «Mi chiedo con quali presupposti si pensa di impugnare un provvedimento che riguarda una situazione insanabile sotto tutti i punti di vista», annota Croce. «La somma di 15mila euro è stata oltretutto solo ipotizzata durante un sopralluogo del Comune ma non consentirebbe affatto, come si legge nei documenti del Comune stesso, di cambiare “le condizioni di qualità del canile” che era e resta in una situazione emergenziale».
L’area del futuro rifugio è stata già individuata dai sindaci di Pescara Carlo Masci e Spoltore Chiara Trulli: una zona del centro ricadente su via Colle San Giovanni. La struttura La Rupe di Civitella, avallata anche dalla Asl, è al momento la più accreditata per ospitare temporaneamente gli animali che non riusciranno a essere adottati. (y.g.)