CITTÀ SANT’ANGELO. Da un lato l’opposizione che torna a chiedere le dimissioni del sindaco di Città Sant’Angelo Matteo Perazzetti, dall’altro la sicurezza del primo cittadino, che si dice forte della maggioranza e deciso ad andare dritto per la sua strada. In mezzo, la decisione della consigliera Arianna Spacco, uscita dal gruppo che guidava: Siamo Città Sant’Angelo, per metterne in piedi uno nuovo, sempre a sostegno dell’amministrazione. Proprio questo passaggio è stato quello che ha innescato la polemica mossa dal Partito democratico angolano, in particolar modo dalla consigliera Catia Ciavattella: «Nell’ultimo consiglio la consigliera Spacco ha formalizzato l’uscita dal gruppo Siamo Csa provocando la terza scissione nella maggioranza», si legge in un comunicato. «La stessa Spacco ha dichiarato che “in diverse circostanze si è provato ad aprire un dialogo” e soprattutto “bisogna permettere a tutti l’onore e l’onere di prendere tutte le scelte fatte dall’amministrazione”». E prosegue: «Il suo intervento conferma che l’amministrazione Perazzetti è instabile, autoritaria, incapace non solo di dialogare con i cittadini ma anche con sé stessa. Una maggioranza che litiga per deleghe e indennità a discapito della comunità angolana. Per questo insistiamo nel chiederne le dimissioni». Sul punto interviene la diretta interessata, che chiarisce: «Nessuna crisi e nessuna scissione. L’uscita dal gruppo e la formazione di uno nuovo è stata fatta per opportunità politiche. Le frasi riportate dall’opposizione sono state estrapolate da un discorso più ampio. Non è il primo cambio nella maggioranza. Prima di me hanno fatto un percorso analogo anche i consiglieri Lucio D’Anteo ed Ernestina Caralla, continuando a sostenere l’amministrazione». Poi aggiunge: «Dispiace leggere affermazioni circa presunti interessi personali, indennità e deleghe. Lavoriamo nell’interesse dei cittadini e continueremo a farlo». «Sentir parlare di crisi o di instabilità mi sembra fuorviante», sottolinea il sindaco Perazzetti. «Abbiamo una maggioranza di 11 voti a 5, direi piuttosto netta. Certo», osserva, «se avessimo avuto un risicato 9 a 8 come accaduto nell’amministrazione precedente avrei fatto valutazioni diverse. Nell’ultimo consiglio comunale con i voti della maggioranza sono passati tutti e sei i punti presenti all’ordine del giorno, credo che basti questo per spiegare la solidità di quest’amministrazione».