TERAMO. L’accusa, pesante, è quella di aver più volte maltrattato la moglie anche davanti al figlioletto di appena un anno: per questo un 30enne teramano è stato rinviato a giudizio e ci sarà un processo per accertare i fatti. L’ultimo di una lunga serie di casi nel Teramano, così come ovunque, è quello che vede un trentenne del capoluogo rinviato a giudizio con la pesante accusa di lesioni e maltrattamenti in famiglia aggravati dal fatto di averli compiuti davanti ai minori, un bambino di un anno.
L’uomo è stato rinviato a giudizio e a ottobre ci sarà la prima udienza. A portarlo in tribunale è stata la donna che ha trovato la forza di denunciare grazie al sostegno della sua famiglia e di alcune amiche. Secondo l’accusa i fatti sarebbero avvenuti nel corso del 2020 con la giovane mamma, appena 20 anni, che in più occasioni sarebbe stata maltrattata e picchiata dal marito. In alcuni occasioni vere e propri aggressioni che sarebbero avvenute anche davanti al piccolo. In particolare l’accusa fa riferimento a un episodio in cui l’uomo, rientrato a casa dopo il lavoro, al termine di una violenta lite avrebbe spintonato la donna facendola cadere a terra. E poi sarebbe uscito di casa. A soccorrerla sarebbero stati proprio i genitori della giovane che abitano nello stesso stabile e che, allarmati dalle urla, sono intervenuti trovandola a terra. In questa occasione la donna è stata medicata al pronto soccorso dell’ospedale e agli atti c’è il certificato medico di una prognosi di quindici giorni. Da qui è partita la denuncia, ma nel corso degli accertamenti le forze dell’ordine hanno accertato che più volte la ragazza sarebbe stata maltrattata.(d.p.)