L’AQUILA. Cinque righe bastano all’opposizione per chiedere in modo perentorio l’annullamento dell’emendamento approvato la notte del 28 dicembre dalla maggioranza in Consiglio regionale e ripristinare la Riserva del Borsacchio. Sa di sfida elettorale, che non scende a compromessi, la controlegge annunciata alcuni giorni fa, durante il consiglio straordinario che si è svolto a Roseto, e depositata lunedì dagli 11 consiglieri di Pd e M5S, Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Sandro Mariani, Americo Di Benedetto, Francesco Taglieri, Domenico Pettinari, Pietro Smargiassi, Barbara Stella e Giorgio Fedele. «Il progetto di legge si rende necessario per ripristinare la corretta e storica perimetrazione della Riserva naturale del Borsacchio», si legge subito nella relazione. L’area protetta si estende su 1.100 ettari tra Roseto e le frazioni di Cologna Spiaggia e Montepagano «ed è caratterizzata da un paesaggio collinare e litoraneo ancora integro dal punto di vista ambientale», sottolinea la minoranza. Ma l’emendamento inserito nella Legge di Stabilità 2024, «che non ha visto il necessario e consueto coinvolgimento delle Istituzioni locali e dei portatori di interesse diffuso», ha ridotto del 98% i suoi confini portando l’area protetta a soli 24. «La riserva è uno dei luoghi più suggestivi della costa abruzzese», continuano Pd e M5S. «Nata nel 2005 per salvaguardare il patrimonio naturale dalla cementificazione, è un prezioso scrigno di biodiversità. Qui troviamo circa 120 specie di piante, tra le quali molte sono rare e inserite nelle liste rosse perché gravemente minacciate o vulnerabili. Protagonisti dell’area protetta sono anche diversi mammiferi roditori, insetti e molte tipologie di volatili. Primo fra tutti il Fratino. Ristabilire la perimetrazione originaria», concludono, «è indispensabile. Il taglio dei confini, adottato in maniera irrituale e irrispettoso dei territori e delle comunità locali, ha generato un’imponente mobilitazione delle istituzioni comunali, del mondo dell’associazionismo ambientalista e di migliaia di cittadini che hanno manifestato il loro dissenso attraverso la sottoscrizione di una petizione popolare». Ed ecco il testo: «Il presente progetto di legge è composto da due articoli e, nello specifico, il primo dispone l’abrogazione dell’emendamento in questione e la contestuale reviviscenza della legge regionale numero 6 del 2005». Punto e basta.
«È vero, il Comune di Roseto nell’ultimo anno ha fatto tutto quello che non è stato realizzato prima. Sono quindi disponibile al dialogo escludendo però dalla Riserva solo le aree non vincolate», commenta il presidente del Consiglio, Lorenzo Sospiri. Ma la proposta di legge, così com’è, non contempla vie di mezzo. E non troverà spazio nel Consiglio regionale del 30 gennaio, l’ultimo della legislatura.
©RIPRODUZIONE RISERVATA