L’AQUILA. Se il derby tra L’Aquila e Avezzano ha ormai le ore contate, quello tra sindaci è già cominciato. In uno stadio Gran Sasso rumoroso e colorato, siederanno gomito a gomito il primo cittadino dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e quello di Avezzano, Gianni Di Pangrazio. «Mi aspetto una partita combattuta, in cui nessuno dei giocatori in campo risparmierà energie. Mi aspetto tanta grinta, ma anche sofferenza» dichiara il sindaco dell’Aquila, «spero in un gioco bello da vedere, patito e soprattutto governato dai sani valori sportivi. L’entusiasmo che sta crescendo intorno alla Squadra della Gente, la città che si stringe e partecipa, è un altro grande spettacolo che ci regala L’Aquila. Anche noi saremo tutti idealmente in campo». Sindaco Biondi che però non si sbilancia nei pronostici, augurandosi una grande festa di sport per tutti al di là del risultato: «Non mi sento di fare previsioni. Non voglio farne. Certo è che sarò allo stadio a fare il tifo sperando in un’ottima prestazione e in un altrettanto ottimo risultato. Alle squadre che domani si affronteranno auguro una sfida leale, in cui dare il massimo. Ai tifosi, di tutte le età, di vivere una domenica emozionante». E anche sul ricordo a lui più caro di un derby del passato antepone le emozioni al risultato del campo: «Non posso dimenticare il derby del 2021. Una partita, tutto sommato, tranquilla. Eravamo in vantaggio e quasi sul portare a casa il risultato. Ma gli ultimi minuti, proprio nella fase di recupero che sembrava non finire mai, regalarono il gol del pareggio con Dos Santos agli avversari. Lo stadio era palpitante. E anche io». Infine conclude con un messaggio per i tifosi: «Ai tifosi chiedo di vivere con gioia la domenica allo stadio. Abbiamo tanto atteso per poterci ritrovare ancora insieme, motivati intorno a un sogno. L’Aquila 1927 e il campo del Gran Sasso meritano rispetto, gioco leale, disciplina. I giocatori vanno sostenuti con gioia e cuore. Mi auguro che ciascuno sappia esprimere sentimenti positivi nel tifo e che non si debba più assistere ai disordini del 6 novembre scorso. Non fanno onore a nessuno e neanche al percorso di sacrificio che ci ha portato fin qui. La dirigenza, lo staff tecnico, gli sponsor, hanno compiuto un piccolo miracolo di cui oggi siamo fieri. L’Aquila 1927 è davvero un progetto comune: in esso risiede la volontà di rinascita di un’intera comunità. Unita nel nome dei colori rossoblù».