L’AQUILA. Sono state ore frenetiche quello che hanno permesso al ministero degli Esteri di organizzare un volo di emergenza da Tel Aviv per permettere ad alcuni connazionali di rientrare in Italia. Tra questi c’erano anche Alessia Perilli, il marito Vladimir e i loro due figli. La mobilitazione è scattata dopo la segnalazione di due amici della 36enne aquilana, Daniela Scipioni e Fabrizio Iannini, al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. È stato il primo cittadino del capoluogo a mettersi in contatto con la Farnesina e attivare l’Unità di crisi che ha permesso ad Alessia di tornare all’Aquila. «Siamo felici di aver ritrovato Alessia e la sua famiglia», commenta il sindaco Biondi. «La sua casa è tornata ad accoglierla e tutti noi l’aspettavamo, dopo tanta angosciosa attesa». Il primo cittadino ricostruisce le ore più frenetiche: «Appena i suoi amici, qualche giorno fa, mi hanno rappresentato la difficile situazione in cui si trovava a Tel Aviv, ci siamo preoccupati di prendere contatti con il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, affinché potesse essere trovata una soluzione al rientro. La situazione è quella che conosciamo tutti, tragica, dalle evoluzioni imprevedibili. Per questo ringrazio la Farnesina per il grande lavoro che sta facendo, per l’attenzione sempre alta verso i nostri connazionali».
Poi l’invito per la famiglia di Alessia: «Alla cara Alessia, a suo marito e ai suoi bimbi, il bentornato all’Aquila, da parte della municipalità e mio personale. Ci incontreremo presto per abbracciarci. Il peggio è passato».
Intanto sono oltre mille gli italiani rimpatriati da sabato 7 ottobre, vale a dire da quando è scoppiato il conflitto tra le forze palestinesi di Hamas e quelle israeliane.
«Noi dobbiamo innanzitutto impedire che ci siano italiani coinvolti in questa guerra ecco perché abbiamo rimpatriato il maggior numero possibile di pellegrini e turisti che erano in Israele, siamo oltre i mille» ha detto ieri alla Rai il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. (l.p.)
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