PESCARA. La difesa della costa, il rilancio turistico del territorio, la ricerca sempre più difficile del personale per gli stabilimenti balneari; la formazione dei dipendenti e dei bagnini, in collaborazione con le istituzioni universitarie e l’ingresso nel mondo del lavoro già a 16 anni. Sono questi i punti cardine del neo costituito “Consorzio della Pescara” sorto pochi giorni fa per volontà di un gruppo di concessionari di spiagge del litorale pescarese, nonché professionisti e operatori turistici degli stabilimenti balneari Il Corallo, Circolo della Vela, Coralba, Pirata, Ombretta, Lido 186, Conchiglia, Sabbia d’oro, Aretusa, Nuovo Tramonto, Stella Marina, Tahiti, Stella d’Oro, La Playa e Pepito.
Spiega Marco Schiavone, presidente del Consorzio, titolare del lido Nuovo Tramonto e referente degli Angeli del mare, che intendono «promuovere ogni iniziativa di studi e progettazione ambientali connessi alla realizzazione di opere di difesa costiera con il supporto della Regione Abruzzo. I nostri obiettivi spaziano dalla difesa della costa, alla risoluzione del problema annoso dell’erosione con ripascimenti morbidi e l’uso di pompe galleggianti, alle mareggiate. Su questi punti commissioneremo studi tecnici alla Regione di cui abbiamo il sostegno».
Per quanto riguarda la ricerca «ogni anno più difficile » del personale (cuochi, baristi, tuttofare) i soci del Consorzio hanno intenzione di puntare sui giovani «con l’ingresso nel mondo del lavoro già a 16 anni, come si faceva un tempo», quando le mamme portavano, d’estate, i figli negli stabilimenti per avviarli al mestiere.
«Intendiamo fare formazione anche dei bagnini in collaborazione con le università», anticipa Schiavone, «con le associazioni del territorio e gli istituti alberghieri, per non avere più problemi nella ricerca dei dipendenti nel prossimo futuro. L’ambito entro il quale esercita e si sviluppa l’attività del mondo delle concessioni di balneazione in Italia è la fascia costiera mediterranea», argomenta Schiavone, «ovvero un ambiente caratterizzato da paesaggi di eccezionale valore naturalistico e da un elevato numero di habitat particolarmente rilevanti in termini di biodiversità e complessità funzionale, ma, al contempo, sensibili e fragili. L’interfaccia terra- mare, la stessa fascia costiera, costituisce una delle zone più critiche, soggette a degrado ambientale, sia per gli interessi conflittuali che vi si accentrano, sia per la fragilità tipica di ogni ambiente di transizione accentuata dai fenomeni erosivi che oggi colpiscono il 15% delle coste europee».
Quindi, tra gli obiettivi del Consorzio «vi è l’organizzazione e la promozione di giornate divulgative di studi tecnico scientifici attraverso convegni in tema di sensibilizzazione sulle problematiche di rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema terramare, corsi di formazione per operatori del settore di balneazione, mostre di opere d’autore, incontri culturali».