TERAMO. L’emergenza cinghiali, che di recente ha portato il Governo a inserire nella legge di Bilancio la norma che prevede la caccia selettiva anche nelle città, è al centro di un nuovo pronunciamento dei giudici. Si tratta di un’altra sentenza che condanna la Regione Abruzzo a risarcire i danni all’automobilista colpito da un cinghiale che ha attraversato la strada.
Questa volta i fatti si sono verificati sulla provinciale 23, quella che da Castelnuovo Vomano porta a Cellino Attanasio dove un automobilista è stato colpito da un cinghiale che attraversava la strada, in un punto in cui, è stato ricostruito nel corso dell’istruttoria, più volte in passato erano stati segnalati attraversamenti da parte degli stessi animali. Così scrive nella sentenza il giudice di pace Enrica Isidori: «La polizia locale dell’Unione dei Comuni ha confermato che il luogo del sinistro era all’epoca abitualmente frequentato da animali selvatici ed era stato teatro di precedenti incidenti per la presenza di un numero eccessivo di esemplari, tale da costituire un vero e proprio pericolo per gli utenti di quel tratto di strada. Il teste ha chiarito di essere intervenuto in quel posto nello stesso periodo per un’analoga situazione di sinistro causato da fauna selvatica che caricava un’autovettura e che capita di frequente di incontrare cinghiali che attraversano la strada».
Il giudice ha condannato la Regione Abruzzo a pagare all’automobilista il risarcimento dei danni subiti dalla vettura ( 1.600 euro) e ha così motivato: «L’istruttoria ha evidenziato la piena responsabilità della Regione Abruzzo, nella sua spiegata qualità, per omessa custodia e controllo degli animali selvatici presenti sul territorio, contravvenendo a quanto normativamente previsto, proprio al fine di evitare danni alla proprietà altrui e di evitare altresì che gli animali protetti possano costituire un pericolo per gli utenti della strada. La Regione ha l’onere legislativamente prescritto di gestire e controllare la fauna selvatica adottando le misure idonee in tal senso ed è dunque responsabile per i pregiudizi arrecati a seguito della violazione dell’onere imposto. La legge regionale 10 del 2003 prevede in casi del genere il contributo del 100% del danno accertato».
L’automobilista teramano è stato assistito dall’avvocato Daniele Di Furia.
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