
SAN SALVO. C’è un indagato per l’attentato incendiario avvenuto in un palazzo di San Salvo lo scorso 26 marzo. Si tratta di Lino Croce, 55 anni, originario di Pescara e residente a Gissi, accusato di tentata estorsione e danneggiamento seguito da incendio: è lui – in base alle contestazioni mosse dalla procura della Repubblica di Vasto dopo le indagini condotte dai carabinieri – ad aver appiccato il fuoco alla porta di casa di Valter Sparvieri, 50 anni, originario di Montenero di Bisaccia (Campobasso) e residente nel condominio di contrada Stazione. La vittima del rogo è a sua volta indagata, nello stesso fascicolo, per «porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere».
SEQUESTRATI I TELEFONI
Il pubblico ministero Silvia Di Nunzio ha sequestrato un cellulare a Croce e due a Sparvieri: gli smartphone saranno analizzati dal consulente Davide Ortolano. L’incarico verrà affidato il prossimo 27 maggio negli uffici giudiziari di via Bachelet. Anche gli indagati, trattandosi di un «accertamento tecnico irripetibile», potranno affidarsi a un esperto. L’ingegnere informatico nominato dal pm dovrà effettuare copia forense di tutti i dispositivi informatici e analizzare i dati estrapolati.
CACCIA ALLE CHAT
In particolare, l’attenzione degli investigatori è rivolta alle chat: il consulente ha il compito di recuperare anche quelle cancellate. Ancora più nello specifico, sono ritenute di interesse le conversazioni intercorse nelle ore e nei giorni precedenti all’attentato tra l’indagato e la vittima e anche terze persone, al momento estranee all’inchiesta. L’ingegnere informatico verificherà se Croce abbia inoltrato a Sparvieri video a contenuto minaccioso, sebbene le relative chat siano state eliminate.
LA RICOSTRUZIONE
La sera del rogo, in base alla ricostruzione fatta finora, l’attentatore è entrato nel condominio e ha raggiunto il pianerottolo del terzo piano, per poi gettare della benzina davanti alla porta d’ingresso dell’appartamento del cinquantenne e appiccare le fiamme. Al 115 sono arrivate diverse telefonate e più di un residente è sceso in strada. I vigili del fuoco si sono precipitati nel palazzo per contenere il principio d’incendio. Fin da subito, è apparsa chiara la natura dolosa del rogo e sono stati allertati i carabinieri, che hanno ascoltato la vittima e raccolto testimonianze. Le indagini si sono immediatamente concentrate su Croce per precedenti dissidi. In uno di questi, Sparvieri avrebbe portato un coltello all’esterno della sua abitazione. Il presunto attentatore è difeso dall’avvocato Fiorenzo Cieri, mentre il cinquantenne è assistito dall’avvocato Alessandro Orlando.
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