VASTO. Hanno fatto la spola tra la segreteria generale e l’ufficio del personale. Non è passata inosservata la presenza di sei finanzieri in borghese che ieri si sono presentati in Comune per acquisire i documenti sul concorso pubblico per l’assunzione di undici messi notificatori. Le Fiamme gialle sono arrivate in municipio intorno alle 11 e sono andate via nel primo pomeriggio con alcuni faldoni. Sembra che, dopo la visita negli uffici comunali, durata circa quattro ore, alcuni dipendenti siano stati convocati nella caserma di via Santa Lucia per riferire su fatti e circostanze al centro delle indagini avviate dalla Procura. Sulle deposizioni non è trapelato nulla
. Le attività investigative sono coperte dal più stretto riserbo. L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Vincenzo Chirico, verte sulla contestata procedura concorsuale assurta agli onori della cronaca per la graduatoria “criptata” e per il volantino anonimo girato nei mesi scorsi in Comune che rivelava con largo anticipo i nomi dei vincitori. Due gli esposti presentati in Procura: uno dal sindaco Francesco Menna, l’altro dai tre consiglieri di Fratelli d’Italia, Guido Giangiacomo, Vincenzo Suriani e Francesco Prospero. Mentre il primo verte sul volantino anonimo ritenuto «offensivo e diffamatorio» dal primo cittadino e dalla sua maggioranza, il secondo ruota sui legami «diretti ed indiretti con il sistema amministrativo comunale e politico» delle persone assunte in Comune.
Le prime tre hanno preso servizio il 3 luglio scorso, le altre nei mesi successivi. I nomi, rigorosamente top secret, sono stati pubblicati solo a ridosso delle assunzioni. Undici finora i messi notificatori reclutati dall’amministrazione comunale, scorrendo la graduatoria fino alla dodicesima posizione grazie alla rinuncia momentanea di una candidata che ha legami di parentela con un dirigente comunale. La temporanea indisponibilità di questa candidata a prendere servizio ha consentito l’assunzione della persona classificata al dodicesimo posto della graduatoria, parente di una consigliera comunale di maggioranza. Spetta ora alla magistratura accertare se sono stati commessi reati perseguibili penalmente. O se tutto si è svolto regolarmente come sostiene l’amministrazione comunale che, di fronte alle contestazioni sulla mancata pubblicazione dei nomi dei vincitori, si è sempre appellata alla privacy.
Certo è che su questo concorso i riflettori sono accesi da tempo non solo per via del volantino anonimo e per la graduatoria criptata – fatto decisamente inedito per una selezione pubblica – ma anche per le difficoltà lamentate dalla opposizione consiliare nell’ottenere la documentazione. Sul caso era stata invocata anche una commissione d’indagine, ma la richiesta era stata respinta in consiglio comunale dalla maggioranza che ha sempre difeso l’operato dell’amministrazione. Operato che ora è al vaglio della magistratura. La vicenda è stata anche oggetto di discussione nella Commissione di vigilanza permanente che si è svolta a porte chiuse per consentire l’audizione dell’ex segretario comunale Aldo D’Ambrosio.
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