L’AQUILA. È ufficiale la nascita di un’asse L’Aquila-Roma in vista del Giubileo 2025. Martedì è arrivato infatti il via libera istituzionale al coinvolgimento del capoluogo abruzzese nell’organizzazione di iniziative ed eventi in occasione del prossimo anno giubilare. Coinvolgimento sancito dal consiglio comunale di Roma attraverso l’approvazione all’unanimità della mozione presentata dal consigliere comunale, nonché presidente della Commissione Capitolina Speciale Giubileo 2025, Dario Nanni, che domani parteciperà alla Commissione Bilancio e Programmazione del consiglio comunale dell’Aquila a Palazzo Margherita, prevista alle 9 in prima convocazione e alle 11.30 in seconda. «Esprimo soddisfazione per l’approvazione della mozione che ho presentato» è il commento di Nanni, che già in passato aveva definito «fondamentale il fatto che L’Aquila, eletta proprio da Papa Francesco capitale della pace e del Perdono, organizzi iniziative assieme a Roma». Nanni ha infatti ricordato come «le due città, oltre ad avere in comune un patrimonio architettonico di inestimabile valore, condividano un importante legame storico, culturale e spirituale. Per queste ragioni», spiega, «ma anche per dare riconoscimento alla grande prova di resilienza e di forza che gli aquilani hanno dimostrato dopo il devastante terremoto del 2009, ho presentato questo atto che ha come obiettivo quello di creare un asse tra le due città in vista di un Giubileo che vada oltre i confini della città di Roma». Un annuncio, quello del presidente della Commissione Capitolina Speciale Giubileo 2025, preceduto, e propiziato, dall’intermediazione svolta dall’arcivescovo dell’Aquila, cardinale Giuseppe Petrocchi, presso la Penitenzieria Apostolica del Vaticano, alla quale si era rivolto con una lettera in cui rimarcava lo stretto legame tra la Perdonanza celestiniana e il Giubileo, ottenendo l’estensione dell’Anno della Misericordia anche per il 2024, dopo la concessione fatta per il 2023 da Papa Francesco a seguito della sua visita all’Aquila l’anno precedente. Un’occasione più unica che rara per L’Aquila, che dovrà quindi prepararsi ad accogliere almeno una parte dei 35 milioni di pellegrini destinati a confluire l’anno prossimo nella capitale, ma che troveranno nel capoluogo abruzzese una sponda di non minore importanza sul piano devozionale. Un banco di prova però anche per l’amministrazione comunale, già alle prese con il caos parcheggi, viabilità e servizi turistici, ma che dalla sua avrà oltre dieci mesi di tempo per prepararsi ad un via vai di fedeli che forse non ha precedenti nella storia della città.
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