PESCARA. «La Asl di Pescara rinnova fino al 31 marzo i contratti in scadenza alla fine dell’anno e stabilizza una parte del personale». Con i provvedimenti di questi giorni «si scongiura il pericolo che vengano meno circa 400 lavoratori della sanità in servizio all’interno della Asl», dice soddisfatto dalla Uil Fpl Francesco Marcucci. Proprio il sindacalista aveva lanciato un grido di allarme alla Regione per ottenere il via libera al Piano di fabbisogno del personale della Asl, che poi «è arrivato e ha sbloccato tutto positivamente», anche se la partita delle stabilizzazioni è ancora aperta a livello nazionale.
«Abbiamo ottenuto un risultato eccezionale perché non viene meno l’assistenza. Sono 260, tra infermieri, operatori sociosanitari e altre figure, anche amministrative, coloro che hanno ottenuto una proroga dei contratti, tra novembre e oggi», dice Marcucci. «Ma è positivo anche per tutti quegli operatori della sanità che ora vengono stabilizzati, perché hanno al 30 giugno scorso hanno maturato i requisiti per la stabilizzazione (18 mesi di lavoro) e sono 133, di cui 79 infermieri, 19 dirigenti medici, 15 operatori socio sanitari, 9 tecnici sanitari di laboratorio biomedico, 9 assistenti sanitari e altre figure. In questi giorni per loro si concretizza un traguardo. A questi se ne aggiungono altri 200 circa che matureranno il diritto alla stabilizzazione entro il 31 dicembre. Ma su questo decide il Parlamento con la Finanziaria».
Dalla Cgil Funzione pubblica Massimo Di Giovanni ricorda che la battaglia del sindacato per la stabilizzazione è partita «a marzo quando abbiamo raccolto il grido di allarme dei lavoratori reclutati nella fase emergenziale che non avevano i requisiti per essere stabilizzati, e cioè i 18 mesi di lavoro entro il 30 giugno 2022. Abbiamo convocato i parlamentari e proposto un emendamento per ampliare questa scadenza fino a dicembre 2022. Poi c’è stata una modifica, uno slittamento di questo termine a dicembre del 2023, un passaggio addirittura migliorativo», dice il rappresentante della Fp Cgil il cui appello fu raccolto a marzo da Luciano D’Alfonso, «l’autore principe» del lavoro portato avanti su questo punto, e più di recente da Guerino Testa. La questione si sbloccherà con il voto della legge finanziaria in aula e intanto «i primi 79 infermieri hanno ottenuto la stabilizzazione. Ma qui si parla di circa 300-400 unità che hanno lavorato durante la pandemia, quelli che chiamavamo eroi, che non possiamo dimenticare», dice Di Giovanni. La Cgil chiede che «venga data a tutti, con la proroga dei contratti, la possibilità di accedere alla stabilizzazione. Visto che il Piano dei fabbisogni è stato redatto tenendo conto di chi aveva i requisiti al 30 giugno, chiederemo un confronto con la Regione e la Asl sull’evoluzione che sta subendo la normativa». (f.bu.)