CHIETI . È un appello alle istituzioni quello lanciato per la chiesa di San Giovanni Battista dei Cappuccini. L’Asp 1 della provincia di Chieti – l’Azienda pubblica di servizi alla persona – chiede un intervento «finalizzato al restauro conservativo e messa in sicurezza della chiesa di San Giovanni Battista dei Cappuccini e delle sue pertinenze, tutte sottoposte a regime vincolistico, chiusa in seguito al terremoto del 6 aprile 2009», si legge nella comunicazione che porta la firma della presidente Sandra De Thomasis e dei consiglieri Concezio Tilli e Augusto Di Boscio.
Inclusa nel complesso dell’ex convento dei Cappuccini, la chiesa di San Giovanni Battista costruita nel 1584, è da sempre riferimento religioso, sociale e culturale, e risulta essere una delle più preziose della città. «Un meraviglioso scrigno di opere d’arte, caratterizzata da una sola navata con volta a botte lunettata da quattro cappelle laterali che comunicano tra loro con altari lignei di pregiata fattura e diverse tele di fine Cinquecento di scuola veneta», viene rimarcato nella comunicazione che ha tra i destinatari il ministro alla cultura, il presidente della Regione, deputati e consiglieri regionali, il prefetto di Chieti, il commissario straordinario di governo alla ricostruzione, il presidente della Provincia, il sindaco di Chieti, nonché la direzione centrale degli affari dei culti e per l’amministrazione del fondo edifici di culto e la Soprintendenza.
Il convento, nato come ricovero di mendicità, trasformato in Ipab come Istituti riuniti San Giovanni Battista a seguito della riforma del 2011 è incluso nell’Asp 1 di Chieti. Ad oltre 150 anni dalla nascita, continua ad accogliere le persone fragili della comunità. Ma «le richieste presentate immediatamente dopo il sisma e negli anni successivi per un intervento finalizzato al reperimento dei fondi necessari, sono rimaste inevase», viene ricordato. Oggi però la chiesa rimane ancora chiusa.
Da qui l’appello alle istituzioni «confidando in un vostro intervento al fine di individuare la strategia sotto il profilo sia finanziario sia tecnico utile alla riapertura e alla sua fruizione da parte degli ospiti e della comunità». (a.s.)
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