
PESCARA. Decine di cinghiali mettono a rischio alcune zone della città. Gli ungulati in circolazione sono 80, dice una stima recente, e per contrastare i pericoli legati alla loro presenza, il comune di Pescara ha rinnovato il piano di abbattimento messo a punto all’inizio dell’anno. Il sindaco Carlo Masci ha firmato nei giorni scorsi un’ordinanza che prevede la «rimozione degli esemplari di cinghiali vaganti o abituati a frequentare le aree urbane in cerca di cibo, con i metodi ritenuti di volta in volta più efficaci e risolutivi, procedendo all’abbattimento immediato degli animali», laddove necessario, tenendo conto che «l’esigenza prioritaria» è quella di «garantire la salute e l’incolumità delle persone, nonché l’integrità delle cose».
I CONTROLLI Ad occuparsi di questi interventi sono (a titolo gratuito) sei guardie venatorie volontarie indicate nell’ordinanza, la cui attività è organizzata da Giovanni Spina, mentre il coordinamento dell’attività di controllo è affidato alla polizia locale. Proprio la polizia locale «supporta e coadiuva le guardie venatorie volontarie nell’esecuzione dei piani di abbattimento circoscrivendo aree determinate con l’interdizione temporanea al transito».
LE ZONE A RISCHIO L’ordinanza n. 174, che scadrà il 31 dicembre del 2027, riguarda alcune zone: da lì sono stati segnalati «gruppi di cinghiali vaganti». E sono: colle Pineta, colle Pizzuto, via Martiri di Pietransieri, colle Breccia, via Tirino; zona San Silvestro, zona cimitero San Silvestro; zona fosso Mazzocco (confine Pescara – Montesilvano – Spoltore); via Strada del Palazzo, via Colle Innamorati, Strada Pandolfi, strada Valle Fuzzina e zone limitrofe. Ma a queste aree si possono aggiungere «ulteriori siti segnalati dalla cittadinanza e/o dalle forze dell’ordine sempre nell’ambito del coordinamento della polizia locale».
LE SEGNALAZIONI Va segnalato alle autorità competenti (polizia locale, guardie venatorie, polizia provinciale, carabinieri forestali, servizi veterinari Asl) «ogni cinghiale trovato morto (anche a seguito di incidente stradale) ovvero abbattuto ma che abbia mostrato prima della morte comportamenti anomali di qualsiasi tipo». Da segnalare anche il ritrovamento di carcasse parzialmente predate o putrefatte. Il provvedimento vieta «a chiunque di fornire alimenti di qualsiasi genere e scarti alimentari agli animali selvatici, in particolar modo ai cinghiali».
I PERICOLI
La presenza di cinghiali in città, questa la premessa dell’ordinanza, «si rileva sempre più di frequente, negli ultimi tempi, anche nelle ore diurne, nella parte urbanizzata e residenziale», il che «può costituire un serio fattore di minaccia per la sicurezza e l’incolumità pubblica» perché potrebbero verificarsi «attacchi all’uomo, gravi danni all’ambiente, alle coltivazioni agricole o alle attività economiche/artigianali». E la presenza dei cinghiali sulle strade «rappresenta un’insidia per la sicurezza della circolazione, nonché un pericolo per automobilisti e motociclisti, a rischio di incidenti stradali». Inoltre questi ungulati «sono spesso portatori di parassiti pericolosi per l’uomo e potenziali fonti di patologie infettive la cui diffusione può comportare gravi danni per l’igiene e la sanità pubblica».
L’AMBITO DI CACCIA
All’ambito territoriale di caccia di Pescara arrivano «giornalmente segnalazioni dei cittadini, specie nei periodi dell’anno in cui si circola maggiormente». E l’Atc, spiega Flavio Di Giacomo, responsabile controllo e caccia di selezione della provincia, si attiva per «capire in che zona rientrano e poi far intervenire le guardie venatorie volontarie, valutando anche se è possibile intercettare i cinghiali direttamente nelle zone di provenienza, quelle non urbane. I danni aumentano di anno in anno, a livello regionale, per le colture agricole e gli incidenti stradali, ma in città il problema è diverso: è di ordine pubblico. E le ordinanze sono importanti per ridurre l’allarme».