VASTO . L’invasione di cinghiali continua ad alimentare proteste e polemiche. Se gli operatori turistici sono preoccupati, gli agricoltori sono disperati. I campi di grano continuano ad essere devastati dagli ungulati. La presenza della fauna selvatica a Vasto e nel Vastese è diventata una vera e propria emergenza. A supportare la protesta degli agricoltori c’è una nota della Cia che, oltre a rimarcare i danni significativi per gli agricoltori, ricorda il crescente pericolo per la sicurezza stradale: «I cinghiali stanno devastando i campi di grano», denuncia il presidente della Cia Nicola Sichetti, «le perdite economiche per gli agricoltori sono notevoli. Anche la sicurezza dei cittadini è a rischio e necessita di una risposta urgente da parte delle istituzioni». La Cia sollecita la Regione a prendere misure immediate.
Lo stesso fanno gli operatori turistici del Vastese. Gli incontri dei turisti con gli ungulati durante le passeggiate serali sono sempre più frequenti. In qualche caso gli esemplari sono enormi, come quello catturato mercoledì sera in località Montevecchio: l’animale era un maschio di ben 154 chilogrammi. «A Vasto negli ultimi 4 mesi», fa sapere il sindaco Francesco Menna, «sono stati abbattuti 70 cinghiali grazie alle attività di controllo della polizia provinciale disposte con una ordinanza». Vasto, ma anche i Comuni vicini, cercano di limitare il proliferare di animali selvatici, ma non è semplice.
Mario Verratti, imprenditore turistico di Vasto Marina, teme che la presenza di cinghiali scoraggi e spaventi i turisti: «La riserva di Vasto Marina», denuncia, «nonostante le costanti segnalazioni per evidenziare il cattivo stato dei luoghi, l’inesistente manutenzione e le problematiche legate alla sicurezza, è ormai giunta a una situazione di pericolosità piuttosto importante. La stagione 2024 non promette nulla di positivo. I viali d’accesso all’arenile sono spesso occupati da un branco di cinghiali, otto giovani esemplari più la loro madre, che “pasteggiano” pericolosamente a meno di venti metri dall’area ciclopedonale. Il branco rappresenta un serio rischio per turisti, pedoni, ciclisti e soprattutto bambini».
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