
ORTONA . L’atteso vertice sul futuro dei lavoratori ex Yokohama c’è stato, ma i sindacati non hanno avuto le risposte che speravano. Al termine dell’incontro tenuto ieri mattina per fare chiarezza sui piani industriali dell’Alfagomma, che ha rilevato lo stabilimento di contrada Tamarete, e soprattutto per capire le sorti di 33 operai con contratto a tempo determinato in scadenza domani, i sindacalisti Riccardo De Feo (Uiltec-Uil Abruzzo), Carlo Petaccia (Filctem-Cgil Abruzzo Molise) ed Ettore Di Natale (Femca Cisl) hanno espresso la propria insoddisfazione.
«Trenta contratti vengono trasformati in assunzioni a tempo indeterminato, altri tre non vengono confermati e vanno ad aggiungersi ai sette ex lavoratori Yokohama in attesa di ricollocamento», riassumono i sindacalisti. «Di fatto, a due anni dall’acquisizione del sito ortonese, l’Alfagomma lascia dieci ex operai Yokohama senza un futuro». Ma c’è di più perché diversi lavoratori, una quindicina complessivamente, continueranno ad essere impiegati nello stabilimento teramano dell’azienda, costringendoli a spostarsi quotidianamente. A loro disposizione continua ad esserci un bus che li accompagna, ma la “vita da pendolare” crea in ogni caso disagi alle maestranze. «Ad oggi sono 42 i dipendenti che lavorano nel sito industriale di Ortona», continuano i segretari sindacali De Feo, Petaccia e Di Natale, «la metà di quelli impiegati quando si lavorava per la Yokohama. Gli accordi non sono stati rispettati, nemmeno nelle tempistiche, e sul piano industriale ci sono ancora troppi interrogativi».
Questo è l’esito dell’incontro di ieri convocato dall’assessorato regionale al lavoro. Alla luce di tutto ciò, i sindacati torneranno a chiedere un tavolo con l’azienda per tentare di sciogliere i vari nodi. «Speriamo di avere un incontro nell’immediato, già tra Natale e Capodanno, per ottenere le risposte che cerchiamo e trovare le soluzioni ai problemi».
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