AVEZZANO. Gli alberi cadono sulle panchine vuote. Se ne contano quattro in pochi metri, nel cuore della pineta comunale. Tra i fili d’erba spuntano rifiuti di ogni tipo: bottiglie in vetro e plastica, resti di cibo, scarpe e indumenti. E poi siringhe e confezioni di psicofarmaci gettate a terra. È una domenica mattina e il polmone verde della città è semi deserto, complice anche la pioggia battente e l’inverno ormai alle porte. Il panorama è desolante: sono in molti tra i frequentatori a denunciare le condizioni di abbandono in cui versa il parco. Sporcizia e incuria, oltre ai soliti schiamazzi notturni. Nei pressi del circolo bocciofilo quattro pini sono caduti a terra: uno di questi è finito su una panchina, gli altri tre sfiorano le attrezzature per il fitness. Sono alberi malati e ammalorati e la natura ha provveduto a farli cadere. In totale, sono una cinquantina le alberature venute giù: un lento stillicidio che sta lasciando sempre più spazi vuoti in tutta l’area. Ma è nel parcheggio che si affaccia sui via Olimpiadi che si palesa il degrado: a terra ci sono siringhe e bottiglie in plastica per fumare il crack. La zona è diventata ritrovo notturno di tossicodipendenti ed emarginati, un cono d’ombra in cui a rifugiarsi sono anche alcuni senzatetto che vagano per la città. Le tracce dell’emergenza sono tangibili lungo tutto il perimetro della pineta: nell’area in via Silone, dai cestini ricolmi di rifiuti si scorgono numerose confezioni di psicofarmaci. Anche ad Avezzano i giovani fanno uso di Rivotril, una benzodiazepina che, se assunta insieme all’alcol, porta a uno stato di sedazione presentato diverse gravi controindicazioni. Lo psicofarmaco è soprannominato l’”eroina dei poveri” o “droga da strada” in quanto facilmente reperibile sul mercato. Può finire nelle mani degli adolescenti per pochi euro: uno sballo low cost, da consumarsi insieme all’alcol. Ma l’uso del Rivotril può celare anche disagi e malesseri psichici di cui i ragazzi soffrono sempre più: come confermato dalla Asl, sono 225 gli adolescenti marsicani che sono in terapia con cadenza settimanale al servizio di psicologia e psicoterapia dell’età adolescenziale. Numeri che delineano una vera e propria emergenza sociale. E le confezioni di Rivotril, ma anche di Xanax, Metadone e Ossicodone che si vedono abbandonate tra le siepi ma anche in alcune aree del centro della città, sono qui a confermarlo. La tutela della pineta comunale – i cui alberi furono piantati dai prigionieri austriaci deportati ad Avezzano dopo la Prima guerra mondiale – è finita spesso al centro del dibattito cittadino. Nei mesi scorsi, il Comune aveva incaricato una cooperativa locale per eseguire gli interventi di decoro e pulizia, mentre nel parcheggio attiguo al circolo tennis è in fase di realizzazione un nuovo campo da basket. A interessarsi delle sorti della pineta è stato più volte il Centro giuridico del cittadino, presieduto da Augusto Di Bastiano: secondo il centro sono 47 gli alberi malati caduti, la maggior parte di questi nella pineta tra via Palanza, via Silone, via San Josemaria Escrivá e via Di Vittorio. «L’area dove c’è il maggior numero di alberi vecchi e malandati necessita di un intervento massiccio con la messa a dimora di migliaia di latifoglie autoctone che dovranno andare a sostituire gli alberi caduti e malati», spiegano dal Centro giuridico, che ha coinvolto nel progetto anche l’istituto agrario Serpieri. L’obiettivo è salvare il polmone verde che sta lentamente sparendo.
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