
LANCIANO. Subito l’arrivo di cinque nuovi medici; nei prossimi mesi installazione di Tac e risonanza magnetica nuove; il progetto per il nuovo ospedale da condividere anche con i primari del presidio che avrà una vocazione medica: sono le luci che secondo il direttore generale Asl Thomas Schael, la direttrice sanitaria Flavia Pirola e il sindaco Filippo Paolini si accendono sul Renzetti. Ospedale invece prossimo al collasso per il consigliere comunale Leo Marongiu: «Il Renzetti perde i servizi come la dialisi cancellata nel nuovo presidio e senza ancora una destinazione precisa; la citologia è declassata con altre unità e gli esami non sono prenotabili. Ci sono ombre, altro che luci».
Arrivano 5 medici. Dopo anni di mancate assunzioni, pensionamenti non rimpiazzati, una carenza cronica di personale ora arrivano 5 medici al Renzetti: 2 radiologi e 3 medici di pronto soccorso. L’annuncio è della direzione Asl ai primari e coordinatori dell’ospedale incontrati mercoledì alla presenza anche del sindaco Paolini. «L’arrivo dei medici è una risposta concreta ai bisogni», dicono i direttori Asl che hanno chiesto ai primari una «partecipazione fattiva alla progettazione del nuovo ospedale». «Quella del Renzetti è nella Medicina dei servizi che va potenziata», spiega Pirola, «a partire dal Laboratorio analisi e dalle discipline di area medica». Pirola che ha apprezzato l’assistenza a disabili e pazienti non collaboranti di Odontoiatria e Anestesia, a cui ha chiesto di strutturare percorsi anche nelle altre discipline. E poi il nuovo ospedale, il “cuci e scuci” (abbattimento e costruzione di palazzine nel cuore del presidio mentre questo continua a lavorare), non semplice da fare. «La progettazione durerà almeno 5 mesi perché complessa, ma nulla verrà meno, non ci saranno trasferimenti durante i lavori», assicura Schael.
Ospedale al collasso. Ma per Marongiu la realtà è diversa, il Renzetti rischia il collasso proprio alla luce del progetto di demolizione e ricostruzione del presidio. Ricorda che l’ex giunta Pupillo aveva deciso di realizzare un monoblocco sull’area dell’obitorio per impattare il meno possibile sull’offerta di cure e servizi del Renzetti. «Studi, soluzioni cancellate da Schael e Paolini», dice il consigliere, «con il primo che ha stravolto e il secondo ha avallato un progetto che porterà disagi e spostamento di reparti che, se non alziamo la guardia, con l’atteggiamento accondiscendente e fideistico di Paolini, sanciranno la definitiva perdita dei servizi. E’ avvenuto con la Dialisi, cancellata nella rete ospedaliera da Marsilio su Lanciano, che non ha ancora una destinazione». Ben felice per l’arrivo proprio ora di medici chiesti da anni, Marongiu evidenzia le difficoltà di tanti utenti nel prenotare esami diagnostici e prestazioni a Lanciano. «È quasi impossibile prenotare gastroscopie, colonscopie, risonanze magnetiche, ecografie, nonostante i turni massacranti a cui sono sottoposti gli operatori sanitari», evidenzia il consigliere, «si procede solo con le fantomatiche prese in carico che non riescono ad essere evase: da qui la nuova figura del “facilitatore” per prenotare esami che non ancora si capisce che ruolo abbia. L’ospedale è sempre più precario, lontano dall’essere un Dea di 1 livello».
©RIPRODUZIONE RISERVATA