
L’AQUILA. Il mondo del rugby è in lutto per la scomparsa di Patrizio Grimaldi, giocatore dell’Aquila negli anni ’70. Erano stati quei colori, il nero e il verde, ad accompagnarlo per tutta la sua carriera, dalle giovanili fino alla prima squadra. Grimaldi si vestì anche d’azzurro, giocando con la nazionale italiana under 23. Un talento cristallino, una seconda linea come pochi, ricorda chi lo ha visto giocare. E a omaggiarlo è stata anche la Federazione italiana rugby: «Seconda linea dotato di doti fisiche importanti, classe 1954, il suo contributo in maglia neroverde negli anni ’70 è rimasto indimenticato». Commosso il ricordo del vicepresidente federale Giorgio Morelli: «Una notizia che mai avrei voluto sentire, e che ora mi trovo invece a commentare a nome di tutta la Fir, dal presidente Marzio Innocenti al consiglio federale, colpiti in egual misura». Un rapporto, quello tra Grimaldi e Morelli, che andava oltre la palla ovale: «Mi legano al Patrizio uomo, ancor prima che al Patrizio giocatore, ricordi indelebili, condivisi sui campi da gioco di tutta Italia indossando la maglia del nostro club. Un compagno di squadra su cui poter contare sempre, ed una spalla pronta a far da appoggio anche fuori dallo spogliatoio, sempre. In questo momento di profonda tristezza posso solo esprimere tutta la mia vicinanza, e con la mia quella della Federazione, alla famiglia e a chi ha avuto la fortuna di incontrarlo nel suo percorso di vita, certo che si starà confrontando con le stesse emozioni». Un aneddoto: «In una partita», racconta ancora Morelli, «Patrizio giocò al posto di una leggenda come Di Zitti. Un giornalista gli chiese: “Che sensazione hai avuto?”. Lui rispose: “Una sensazione di leggera follia”, parafrasando una canzone di Lucio Battisti che andava molto di moda in quel momento. Patrizio era questo, un uomo allegro e sempre a disposizione degli altri». A omaggiarlo anche Luigi Cerroni, presidente del Museo rugby club L’Aquila: «Era una grande giocatore che ha dato molto per i nostri colori». Antonio Nardantonio, ex consigliere comunale, ricorda «l’uomo a modo, ci incontravamo spesso a Preturo. Era una persona estremamente educata».
Grimaldi appese gli scarpini al chiodo alla fine degli anni ’70 per intraprendere la carriera bancaria. Ha lavorato in una filiale della banca Bnl all’Aquila e, il 16 aprile del 2010, ha ricevuto la Stella al merito del lavoro dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Grimaldi si è spento a 68 anni nella struttutra sanitaria dell’hospice all’ex Onpi, dove era ricoverato a causa di una malattia. Viveva nella frazione di Preturo. Lascia la moglie e due figli. I funerali domani alle 15.30 nella chiesa di Preturo. (l.p.)
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