Sono fuggiti dalle bombe con un piccolo bagaglio e in molti casi all’improvviso. Anche se sono riusciti a mettersi al sicuro e hanno trovato un alloggio, non hanno vestiti di ricambio, non hanno giocattoli per i loro figli traumatizzati dalla guerra e talvolta nemmeno i soldi per acquistare i beni di prima necessità. Chi è stato accolto a casa di amici o parenti già integrati non ha avuto ancora il contributo economico annunciato dallo Stato (vedi approfondimento sotto). Per tutto questo, i 4.400 profughi ucraini che sono in Abruzzo hanno ancora bisogno di aiuto. E, dopo la solidarietà nata spontaneamente nei primi giorni del conflitto, ora la Protezione civile regionale ha deciso di strutturare il sistema degli aiuti, aprendo insieme all’associazione nazionale Alpini sette centri di raccolta per gestire e ditribuire i beni raccolti e stilando una lista delle necessità degli ucraini. Lo ha fatto alle porte delle festività pasquali, quando la mobilitazione degli abruzzesi riparte con nuova vitalità.
COME DONARE
AI PROFUGHI
«Per rispondere alle esigenze della popolazione ucraina accolta in Abruzzo, la Protezione civile regionale ha individuato, insieme alla sezione regionale dell’associazione nazionale Alpini, alcuni centri dove stoccare e distribuire i beni raccolti dalle associazioni e dagli enti su tutto il territorio regionale», scrive nel vademecum la Protezione civile, «questo materiale verrà distribuito in base alle esigenze segnalate dai gestori dei diversi centri ove i profughi sono ospitati (alberghi, Centri di accoglienza Straordinaria, altre sistemazioni presso enti e associazioni)».
I cittadini che vogliono donare possono quindi appoggiarsi ad associazioni, enti e reti solidali, che poi a loro volta devono mettersi in contatto con gli Alpini. «Le associazioni e gli enti che intendessero conferire presso i centri il materiale possono contattare i referenti per accordarsi sulle modalità di consegna», si legge.
I sette centri. Nell’Aquilano: a Sulmona (tel 327.3695051, email sulmona.abruzzi@ana.it) e a L’Aquila (telefono 347.0945841, email gransasso.abruzzi@gmail.com). Nel Pescarese: a Manoppello (telefono 349.5907882, email manoppello.abruzzi@ana.it). Nel Teramano: ad Atri (telefono 328.8924034, email atri.abruzzi@ana.it). Nel Chietino: ad Atessa (telefono 346.4900009, email atessa.abruzzi@ana.it), a Taranta Peligna (telefono 339.1397870, email tarantapeligna.abruzzi@ana.it) e a Villa Santa Maria (telefono 331.7115289, email villasantamaria.abruzzi@ana.it).
COSA SERVE:
GENERI ALIMENTARI
La lunga lista dei beni di prima necessità stilata dalla Protezione civile parte dai generi alimentari. Quelli che servono con maggiore priorità: pasta, riso, legumi, tonno, salsa di pomodoro, carne e frutta in scatola, dolci e merendine, biscotti al cioccolato, fette biscottate, pane morbido, zucchero, farina, sale, latte, succhi di frutta, orzo, marmellate, crema di nocciole, olio/olio di semi/aceto e, per i più piccoli, biscotti, latte, omogeneizzati e pastina. Ma servono anche: caffè, crackers, sottaceti, caramelle, the/miele/dadi/pan grattato e altri generi alimentari.
Servono anche crocchette per cani e per gatti.
COSA SERVE:
IGIENE E SANITARI
Quindi i prodotti per l’igiene personale, con maggiore priorità per: bagno doccia, sapone mani, dentifricio, spazzolino da denti, shampoo, detergente intimo, assorbenti, pannolini per bambini, asciugamani, accappatoi, carta igienica, fazzolettini di carta. Ma anche: lamette da barba, pannoloni per adulti, deodoranti, creme e altri prodotti per l’igiene personale.
Poi gli articoli per la casa: detersivo piatti e lavatrice, guanti, carta assorbente da cucina, posate, tovaglioli, piatti e bicchieri monouso.
Tra gli articoli sanitari, invece, maggiore priorità a: disinfettanti da banco, cerotti/garze, salviettine imbevute per l’igiene. Ma anche: biberon, ciucci, lenti a contatto, occhiali da vista, adesivo per dentiere, traversine materasso, tagliaunghie, pettini/spazzole e altri articoli sanitari.
Ma sono richiesti anche dispositivi anti-Covid, come mascherine chirurgiche e Ffp2, gel igienizzante per le mani e tamponi antigenici rapidi.
COSA SERVE:
VESTIARIO
Serve anche il vestiario, ma solo nuovo. La Protezione civile ricorda infatti che «non si accettano indumenti usati, ancorché lavati o in buono stato». I beni richiesti sono slip, calzini, canottiere intime, maglieria, pantaloni, t-shirt, scarpe, giacche, cappelli, guanti e altri articoli di vestiario, in tutti i casi sia per uomini, che per donne e bambini.
COSA SERVE
AI BAMBINI
Oltre ai generi alimentari e ai prodotti per l’igiene specifici per i bambini, servono anche giocattoli e materiale scolastico, con priorità a penne, matite, colori, gomme, temperini, quaderni. Ma anche zaini e altro materiale scolastico.